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2 maggio: Giornata mondiale del tonno e il suo consumo sostenibile
In vista della Giornata mondiale del Tonno del 2 maggio, qui di seguito troverete delle informazioni su come apprezzare questo importante alimento
Perché il tonno è fondamentale per l’alimentazione e per l’ambiente? Scopritelo insieme a noi.
La scatoletta del tonno
Il tonno in scatola fa bene, lo sanno tutti. Sano e nutriente quanto quello fresco – grazie alle moderne tecniche di conservazione ed al particolare processo di sterilizzazione – è ricco di proteine nobili, vitamine e sali minerali. Quello di cui si parla poco, però, è il fatto che, anche in abbinamento all’olio, rappresenta uno dei prodotti più “anti-spreco”. Il re della dispensa degli italiani, infatti, presenta ottime prerogative di sostenibilità dato che non genera perdite alimentari o scarti.
Oltre ad avere una lunga shelf life, cioè il periodo di tempo in cui mantiene intatte le proprie caratteristiche qualitative nelle normali condizioni di utilizzo, il tonno in scatola non necessita di energia per la sua conservazione perché possiamo riporlo in dispensa, a temperatura ambiente. L’imballaggio poi, una delle voci più impattanti per il consumo dei materiali, è nella quasi totalità costituito da confezioni interamente riciclabili.
La lavorazione garantisce la conservazione delle caratteristiche, quindi non richiede l’uso di conservanti: la scatoletta alimentare oggi è considerata “la Formula 1 dell’acciaio”, leggera, sicura, comoda.
L’olio del tonno
E l’olio? Sarebbe un peccato sprecarlo, perché il tonno in scatola è in grado di arricchirlo di proprietà nutritive che in natura non possiede. L’olio mantiene intatte le proprie caratteristiche organolettiche e si arricchisce di una maggior quantità di Vitamina D e Omega 3, assorbendole dal tonno. Utilizzarlo, inoltre, ci aiuta a limitare l’aggiunta di altro olio e quindi ad assumere meno calorie.
Per questo motivo, i consumatori non dovrebbero eliminare l’olio contenuto nel tonno in scatola. Infatti, può essere riutilizzato per condire (una pizza o una bruschetta) oppure come ingrediente per numerose preparazioni (come il soffritto per una buona pasta al tonno).
Lo spreco alimentare e il suo impatto sull’ambiente
Si stima che 1/3 del cibo prodotto venga sprecato: questo ha un impatto sulla società, con 820 milioni di persone che soffrono la fame; sull’economia, con 1,2 trilioni di spreco alimentare e sull’ambiente, dove le perdite alimentari equivalgono all’8% di emissioni di gas serra.
Buttare via il cibo, quindi, significa sprecare le risorse utilizzate per la sua produzione, l’imballaggio, il trasporto e lo stoccaggio, ovvero la terra, l’acqua, l’energia.
Evitare lo spreco diventa, quindi, una necessità, per il bene di tutto e di tutti.
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