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Cosa vedere a Trapani: il Parco Archeologico di Selinunte
Tra i più grandi e suggestivi parchi archeologici d’Europa, il Parco Archeologico di Selinunte si colloca senza dubbio tra le prime posizioni. Situato sulla costa sud-occidentale della Sicilia, a pochi chilometri di distanza da Castelvetrano (nella provincia di Trapani).
Questo sito racchiude al suo interno i ruderi di un’antica città greca (Selinunte, per l’appunto), conquistata dai cartaginesi intorno al 200 a.C. e, successivamente, vittima di occupazioni e distruzioni da parte di diversi popoli del Mediterraneo.
Con gli oltre 70.000 turisti annuali, è uno dei siti archeologici più frequentati della Regione. In questo articolo, vi raccontiamo allora come arrivare al Parco Archeologico di Selinunte, cosa vedere nell’area e quanto costa l’ingresso.
COSA VEDERE E COME VISITARE
Il Parco di Selinunte è uno dei più grandi parchi d’Europa del suo genere.Il sito si suddivide in sette aree distribuite lungo un percorso ben definito e costellato da templi, santuari e resti di costruzioni di ordine dorico. Al centro, si trova l’Acropoli composta da più fortificazioni collocate sulla sommità di un altopiano calcareo che, a sud, conduce a uno spettacolare strapiombo sul mare.
Nella zona settentrionale del parco, sorge la Collina Manuzza caratterizzata con i resti dell’abitato antico; a ovest, la Collina Gaggera ospita tra gli altri il Santuario della Malophoros, dedicato alla dea della fertilità; infine, a est, la Collina orientale accoglie templi di minore importanza ma comunque molto interessanti da visitare.
Conclude il percorso l’area delle Necropoli, ovvero gli agglomerati di tombe integrate in un complesso di tipo urbanistico. Se ne avete la possibilità, tuttavia, spingetevi fino a 11km da Selinunte, dove si trovano le note Cave di Susa. L’accesso al complesso è possibile tutto l’anno dalle 9:00 alle 18:00.
TEMPIO A ED O
Posti proprio sulla collina dell’Acropoli, si trovano i due Templi A e O. Con una lunghezza che supera i 40 metri e una larghezza che invece raggiunge i 16 metri, si tratta di due costruzioni praticamente identiche di cui oggi rimangono tuttavia pochi resti.
Molto interessanti i ritrovamenti avvenuti nell’area pavimentale del pronao del Tempio A, in cui sono state rinvenute figure simboliche puniche realizzate con la tecnica del mosaico, tra le quali spicca la Dea Fenicia Tanit, ma anche un sole, una corona e una testa bovina. Questo potrebbe significare l’utilizzo dell’ambiente come luogo religioso o abitazione in epoca punica.
- Epoca di costruzione: 490-460 a.C.
- Dedicato a: Dioscuri e Poseidone
TEMPIO C
Il Tempio C è il più antico tra quelli che si trovano nell’Acropoli. Costruito nella metà del 500 a.C. e dedicato al dio Apollo, è caratterizzato da una lunghezza di 63 metri e una larghezza di 24 metri, da un ingresso a 8 scalini, un vestibolo con doppia fila di colonne, il pronao e la cella.
In molti studiosi hanno evidenziato la grandissima somiglianza planimetrica con il Tempio F, collocato però sulla collina orientale; tuttavia, il Tempio C presenta una particolarità piuttosto evidente: si notano infatti diverse imperfezioni nell’utilizzo dello stile dorico, come per esempio la presenza di colonne con un diametro maggiore di altre, variazioni nel numero di scalanature, ecc. Molto bello l’altare rettangolare, collocato a est rispetto all’edificio principale.
- Epoca di costruzione: 550 a.C.
- Dedicato a: Apollo
TEMPIO D
Affacciato direttamente sulla strada nord-sud del complesso e anch’esso posto sull’Acropoli, il Tempio D è un edificio lungo circa 56 metri e largo 24, dedicato alla dea della saggezza, Atena.
Più progredito rispetto al vicino Tempio C, il Tempio D mostra in realtà ancora incertezze di tipo costruttivo, come ad esempio errori nel numero delle scanalature, ma anche tra intercolumni e nel numero delle colonne.
All’esterno della struttura, è presente un tempietto arcaico (chiamato Tempio Y o Tempio delle piccole metope), tuttavia non in asse con il Tempio D, a dimostrazione del fatto che l’area potesse essere già occupata da un precedente luogo di culto.
- Epoca di costruzione: 540 a.C.
- Dedicato a: Atena
TEMPIO E
Spostandosi sulla Collina orientale, troviamo poi il Tempio E, uno dei meglio conservati e dei più recenti di tutta l’area archeologica. Con una pianta molto simile a quella dei Templi A e O dell’Acropoli, il Tempio E ha in realtà subito diverse modifiche architettoniche in anni recenti (metà del 1900 circa), come l’innalzamento delle colonne e la loro ricomposizione (cosa che ha suscitato un acceso dibattito).
Con una lunghezza di 67 metri e una larghezza di 25 metri, il tempietto presenta diversi livelli separati tra loro da scalinate; inoltre, si sono conservate alcune metope figurate, realizzate in arenaria locale e rappresentanti episodi salienti della mitologia greca.
- Epoca di costruzione: 460-450 a.C.
- Dedicato a: Hera o Afrodite
TEMPIO F
Sempre tra i tempietti edificati sulla Collina orientale, il Tempio F è il più piccolo (appena 9 metri d’altezza) e il più antico. Tra tutti, è probabilmente l’edificio che ha subito maggiori danni e spoliazioni nel corso del tempo, tanto che oggi sono arrivate fino a noi ben poche rovine.
La sua particolarità, tuttavia, sta nell’orientamento dell’ingresso principale rivolto insolitamente verso est: alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che tale scelta indicasse un desiderio di nascondere ai profani la visione di particolari riti orgiastici, tipici dei misteri dionisiaci.
- Epoca di costruzione: 550-540 a.C.
- Dedicato a: Atena e Dionisio
TEMPIO G
Il Tempio G è il più grande di tutto il Parco Archeologico di Selinunte, oltre che essere uno dei templi più grandi di tutto il mondo greco. Presumibilmente dedicato alla divinità di Zeus, è infatti lungo più di 100 metri e largo 54 metri con un’altezza pari ai 30 metri.
Nonostante la sua costruzione si sia protratta per anni, il tempio rimase incompleto (cosa che si può notare per esempio nell’assenza di scanalature in alcune colonne) e, ad oggi, risulta praticamente distrutto nella sua interezza.
Tra le rovine, solo una colonna è rimasta in piedi: per la sua forma particolare, è stato soprannominato lu fusu di la vecchia e costituisce per questo una delle attrazioni più curiose del complesso.
- Epoca di costruzione: 530-409 a.C.
- Dedicato a: Zeus
SANTUARIO DELLA MALOPHOROS
Il Santuario della Malophoros è il più antico santuario di Selinunte dedicato alla dea della fertilità. Scavato a più riprese a partire dal 1874, il Santuario si trova sulla Collina Gaggera, in particolare sul suo declino sabbioso.
Prima della sua costruzione, si pensa che i culti venissero svolti all’aperto ma, una volta eretto l’edificio, divenne da subito santuario e probabilmente stazione dei cortei funebri di passaggio.
Il Santuario (60×50 metri) è caratterizzato da un recinto rettangolare all’interno del quale sorge una struttura di tipo circolare; al centro, vi è poi un altare di grandi dimensioni, nei pressi del quale dovevano verificarsi i sacrifici: qui infatti sono stati rinvenuti resti di ossa di animali e ceneri.
- Epoca di costruzione: VI secolo a.C.
- Dedicato a: Demetra Malophoros
NECROPOLI
Attorno all’area di Selinunte sono state rinvenute molteplici Necropoli, ovvero zone adibite alla sepoltura dei morti. Una di esse è la Necropoli Buffa (la più antica per costruzione) a nord della collina orientale, che presenta una fossa votiva di forma triangolare in cui sono stati trovati resti di terrecotte, vasi e animali sacrificati.
A nord-est della collina di Manuzza, invece, sorge la Necropoli di Galera Bagliazzo, con le tipiche tombe in tufo singole e di gruppo: da quest’area venne estratta a fine 1800 una statua rappresentante il dio Efebo, oggi conservata in un piccolo complesso museale vicino all’Acropoli.
Infine, la Necropoli di Pipio Bresciana e Manicalunga, a ovest della Gaggera, è di fatto la necropoli più estesa di Selinunte: qui sono presenti sarcofagi in tufo, ma anche in terracotta; inoltre vi sono state ritrovate anche anfore e pithoi, cosa che testimonia l’utilizzo non soltanto dell’inumazione per la sepoltura dei corpi ma anche della cremazione.
- Epoca di costruzione: varia dal VII secolo al V secolo a.C.
- Dedicato a: Probabilmente a Efebo
CAVE DI CUSA
Le Cave di Cusa (anche conosciute come Rocche di Cusa) sono un sito archeologico di grande interesse turistico, costituito da cave in pietra estese lungo circa 2km in prossimità della costa.
Oltre che essere piuttosto suggestive per la loro posizione, le Cave erano anche di fondamentale importanza per l’area di Selinunte poiché è proprio da queste cave che venivano estratti i materiali per le costruzioni di quello che è diventato oggi sito archeologico. Oltre alle cave vere e proprie, è possibile individuare capitelli, incisioni, oltre a gigantesche colonne (si pensa destinate al Tempio G).
L’aspetto più interessante, tuttavia, riguarda la possibilità di riconoscere e individuare tutte le fasi della lavorazione: a causa della minaccia cartaginese che incombeva sulla città e nelle zone limitrofe ad essa nel 400 a.C., i lavori furono interrotti bruscamente permettendo a preziose testimonianze di arrivare praticamente intatte fino ai giorni nostri.
- Come arrivare: il sito si trova a Campobello di Mazara, a meno di 13 km dalle rovine di Selinunte. In auto, basterà seguire le indicazioni che in soli pochi minuti vi condurranno in quest’area di grande bellezza, a sud-ovest di Castelvetrano – Ottieni indicazioni
- Epoca di costruzione: in uso dal VI secolo a.C.
EVENTI E CONCERTI
Il Parco di Selinunte non è solo una meta appetibile dal punto di vista culturale: negli ultimi anni, infatti, il sito è stato protagonista di eventi di vario genere, da quelli più seriosi a quelli più mondani, ospitando spesso artisti di fama internazionale. E’ questo il caso del 2018, quando nel mese di agosto, in occasione della rassegna ad ingresso gratuito Wonders in Selinunte, il Parco Archeologico ha accolto i dj Martin Garrix e Sean Paul per festeggiare a ritmo di musica i colori dell’estate e l’attesissima notte di San Lorenzo.
Ovviamente, i prezzi variano da evento a evento: per questo motivo, vi consigliamo di dare un’occhiata sul sito ufficiale del Parco.
Fonte: https://www.triscinamare.it/blog/parco-archeologico-selinunte-cosa-vedere.htm